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Archive for the ‘Introduzione’ Category

Raccontare e raccontarsi…Per la stessa ragione del viaggio:
Viaggiare.
(Khorakhané – F. De André)

Non ho mai amato le partenze.

Mi rendo conto che sono giorni che continuo a ripetermelo, a scriverlo, a registrarlo.

E pensare al termine di questa magnifica seconda vita che è l’Erasmus, dopo essere appena tornata dall’aeroporto a salutare l’ennesimo paio di occhi che prende il volo, di certo non aiuta a dare una sferzata di positività a questa riflessione.

In effetti, è inutile negarlo…non le ho proprio mai amate. Neppure quando si tratta di un foglio bianco su cui iniziare ad imprimere delle catene di pensieri. Ma è pur vero che non ho nemmeno mai saputo far a meno di partire. Nè di scrivere.

In una sorta di vortice masochistico mi sono sempre ritrovata in viaggio e con una penna in mano, a cercare…non so nemmeno io cosa. Probabilmente a tentar di scovare nuove parole per raccontare. E per raccontarmi.

Un caro amico partito e mai tornato (senza farla troppo tragica: ha trovato l’amore ed è rimasto in altri lidi) mi accennava alla pericolosità del “Germe del Viaggio”. Quando ti morde, ti infetta…e tu non puoi più farne a meno.

Nulla di più vero. Ne divengo cosciente giorno dopo giorno, con la constatazione che quest’avventura meravigliosa mi ha talmente accelerato il sangue nelle vene che la pressione ha spinto queste due passioni fino ad inondarmi l’anima.

Così mi ritrovo (momentaneamente!) su un divano verdolino di epoca decisamente post-sovietica nel mio appartamentino estone a rimettere a posto i flussi di coscienza della mia testa matta.

Davanti a me una tastiera, valido surrogato della penna quando non sai sotto quale maglione sia finita; accanto, posata sull’entropico pavimento, la mia reflex con qualche obbiettivo sparso; tutt’intorno, Tallinn, con i suoi tetti aguzzi, il cielo azzurro ed il ricordo della neve ormai sciolta.

E dentro? Quella è l’unica cosa di cui non sono certa. Mille e mille racconti: originali, citati, vivi e inesistenti, poetici e pragmatici…s’intersecano come i cammini della folla di luglio su una spiaggia.

Un acceso mix per lasciare le mie orme sulla sabbia.

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